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Kit di respirazione di massa,since 1965. 2023 / city. Taranto- size 45x45cm
artisti: Giu.ngo-LAB
Mix Media
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In un ipotetico e distopico scenario urbano futuro, l 'essere umano deve convivere con le
catastrofiche trasformazioni del suo tempo in cui l’inquinamento ha compromesso
irreversibilmente l’esistenza umana
Giu.ngo-Lab compie una riflessione legata alla tutela dell’ambiente e alla sopravvivenza
dell’essere umano in una società caratterizzata dai danni provocati dall’ingiustizia e
dall’industria. L’oggetto artistico ideato consiste in un un vero e proprio kit di sopravvivenza
pensato per l'individuo che deve trovare una nuova forma di stabilità nell’instabilità di una
società soffocata dalle polveri sottili. Il kit è custodito all'interno di una valigetta che riporta al
suo esterno il numero 1965 ricollegandosi alla data di nascita dell'ILVA. Un legame che
viene evidenziato dall'aspetto esteriore dell’installazione che può sembrare quello di un
oggetto di vecchia data già utilizzato ripetute volte, come se fossero stati già compiuti più
tentativi per farlo funzionare. La contrapposizione concettuale su cui vuole riflettere il
collettivo tarantino è data dalla complessità della struttura ideata e l’impossibilità di
utilizzarla: l’essere umano si illude di respirare bene indossandolo e di trovare così una sorta
di normalità in una società in cui la vita non è più possibile. Infatti, così come la Terra è
giunta ad un punto di non ritorno, anche il meccanismo che lo strumento vorrebbe attuare
non è funzionale: a causa della complessa struttura, la respirazione non è praticabile. Si
tratta di un’opera con la quale il fruitore può interagire al fine di immedesimarsi e
responsabilizzarsi nei confronti del suo Pianeta.
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(Margaret Sgarra)